Alfa RomeoDisegno di carrozzeriaProgettazione e design manuale

ESAMI DISEGNO DI CARROZZERIA: è il turno dell’Alfa Romeo 160 TI

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Facoltà di Ingegneria
Corso di Laurea in Ingegneria del Veicolo
DISEGNO DI CARROZZERIA
A.A. 2009/10
ALFA ROMEO 160 TI
Relazione Tecnica
Docente: Prof. Ing. F. Ferrari
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Studenti:
Bonanno Gianluca
Franzosi Stefano
Garampazzi Matteo
Saccà Federico
Storti Gabriele
2
Introduzione
Nell’ambito del corso di Disegno di Carrozzeria, a cura del Prof. Ing. F. Ferrari,
verrà sviluppato lo studio e la realizzazione di un piano di forma di un autoveicolo.
Nel dettaglio, l’elaborato prevede la realizzazione delle proiezioni ortogonali e delle relative sezioni,
per un’autovettura gran turismo basata sulla piattaforma dell’attuale Maserati MC12;
dovrà essere quindi definita una nuova linea di carrozzeria e con tutte le relative appendici presenti per l’omologazione stradale.
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La nuova autovettura avrà marchio Alfa Romeo, per celebrare il centenario dell’azienda milanese.
Storia del marchio: L’Alfa Romeo è stata fondata il 24 giugno 1910 a Milano in via Gattamelata.
Il nome scelto richiama anche la prima lettera dell’alfabeto greco e sembra voler sottolineare l’inizio di un nuovo tipo di attività nelle costruzioni automobilistiche, quello della macchina soprattutto sportiva.
In realtà è l’acronimo di “Anonima Lombarda Fabbrica Automobili”.

Sin dal primo marchio l’azienda ha voluto ricordare i suoi legami con la città di origine: da un lato il
serpente visconteo (il biscione), dall’altro la croce rossa in campo bianco, simbolo di Milano.
Da sempre alla base della filosofia progettuale della casa del biscione, c’è stata la voglia di produrre vetture con spiccate doti sportive.
Segni inconfondibili dello stile alfa sono il colore rosso, denominato successivamente come “rosso alfa” e la classica presa d’aria anteriore a forma di scudetto con il logo aziendale.
All’autovettura è stato dato il nome “Alfa Romeo 160 TI”;
la sigla “160” richiama la serie di autovetture da F1 (Alfa 158 e 159) che durante gli anni quaranta e
cinquanta hanno conquistato successi negli autodromi mondiali.
L’Alfa Romeo 159 ha lasciato un segno indelebile nella storia della Formula 1, perché è stata l’auto alla cui guida il leggendario Fangio si è aggiudicato il suo primo titolo mondiale.
Verso il 1952 venne ideata, a cura di Giuseppe Busso e del suo reparto, anche l’Alfa Romeo 160, che avrebbe costituito una decisa fuga in avanti rispetto al modello 159.
Era infatti progettata con motore centrale 12 cilindri boxer da 2500cc, trazione integrale, cambio posteriore, telaio a trave tubolare unica collegante motore e cambio e sospensioni della 159.
La direzione dell’epoca decise di interrompere lo sviluppo della 160, concentrando l’attenzione di tutto il reparto tecnico sul modello Giulietta.
Abbiamo deciso di richiamare tale sigla, che per celebrare il centenario della casa del biscione, e rievocare i successi storici ottenuti dal marchio.
La sigla “TI” che affianca il nome del modello, acronimo di “Turismo Internazionale”, rimarca la vocazione da granturismo estrema del modello progettato.
Realizzazione del progetto “Alfa Romeo 160 TI”
Usando il telaio e layout meccanico della Maserati MC12, e rivoluzionato totalmente la carrozzeria indirizzandoci sulle linea guida dello stile Alfa, con particolare attenzione al design della vecchia 33 Stradale e dell’attuale 8C, abbiamo realizzato un’autovettura da gran turismo con particolari doti sportive, ereditate dalla Maserati.
I vincoli progettuali a cui siamo stati sottoposti sono stati numerosi; il telaio è rimasto praticamente invariato rispetto all’MC12 eccetto alcune modifiche obbligatorie per l’omologazione su strada del veicolo
.
Le
principali
modifiche
apportate
sono
state:
– modifica
del
montante
(inclinazione)
per
migliorare
gli
angoli
di
visibilità
di
guida
imposA
da
normaAva.
– modifica
dei
mozzi
ruota
per
aumentare
l’altezza
da
terra
dell’autoveicolo
raggiungere
un
valore
omologabile
secondo
normaAva.
– sosAtuzione
della
presa
d’aria
dinamica
presente
sul
te@o
dell’abitacolo
per
alimentazione
aria
propulsore,
con
una
coppia
di
prese
d’aria
posizionate
sui
fianchi
della
ve@ura;
ognuna
alimenta
una
bancata
del
12
cilindri
a
V.
– modifica
delle
prese
d’aria
presenA
sulla
parte
inferiore
della
fiancata
per
raffreddamento
radiatori
olio,
scelta
sAlisAca.
4
In
figura
è
rappresentato
il
telaio
dell’autove@ura,
con
evidenziate
in
verde
le
parA
vincolate.
Altri
vincoli
derivanA
dal
layout
meccanico
sono:
radiatori,
sospensioni,
angolo
di
sterzatura,
curvano,
le
sospensioni,
propulsore
e
cambio.
Il
curvano
ed
il
montante
anteriore
hanno
influenzato
il
posizionamento
del
manichino
regolamentare
“Oscar”
in
relazione
agli
angoli
di
visibilità
e
al
punto
di
impa@o
della
testa
del
manichino
a
seguito
di
una
sua
rotazione
rigida
intorno
al
punto
H
Una
scelta
molto
importante
è
stata
fa@a
in
merito
all’airbox
posto
al
di
sopra
del
roll
bar
che
è
stato
opportunamente
chiuso
per
garanAre
un
margine
superiore
nel
garanAre
la
visibilità
di
oscar
cara@erisAca
della
normaAva.
Le
prese
d’aria
totalmente
modificate
sia
al
posteriore,
considerando
comunque
una
soluzione
oQmale
de@ata
dalla
forma
dei
radiatori
.
Nello
specifico
all’anteriore
è
stato
creata
un’unica
apertura
richiamando
lo
sAle
Alfa
eliminando
totalmente
tu@e
le
altre
aperture
che
erano
presenA
nella
MC12,
al
posteriore
sono
state
create
due
aperture
all’altezza
della
testa
del
pilota
e
altre
due
sul
passaruota.
Le
prese
d’aria
sono
state
ovviamente
maggiorate
per
sopperire
alla
chiusura
dell’air
box.
Un
ulteriore
modifica
sostanziale
è
stata
apportata
alle
porAere
passando
ad
una
configurazione
con
cerniera
sul
montate,
che
perme@e
la
rotazione
a@orno
ad
esso.
L’apertura
e
la
chiusura
avvengono
tramite
meccanismo
pneumaAco
servoassisAto,
in
tal
modo
è
garanAta
l’apertura
manuale
in
condizioni
d’emergenza.
5
Da@
Tecnici:
Dimensioni
pneuma:ci
e
cerchi
La
misura
dei
pneumaAci
è
ricaduta
sulle
misure
uAlizzate
nella
versione
stradale
della
MaseraA
MC12:
Quote
fondamentali:
Altezza dal suolo 130 mm (min. 120 mm)
Carreggiata anteriore 1660 mm
Carreggiata posteriore 1660 mm
Passo 2800 mm
Sbalzo anteriore 1180 mm
Sbalzo posteriore 730 mm
Lunghezza complessiva 2991 mm
Altezza complessiva 1265 mm
Larghezza complessiva 2340 mm
Angolo d’attacco 8° (min. 7°)
Angolo d’uscita 20°
Determinazione
punto
H:
La
posizione
di
guida
è
stata
modificata,
per
perme@ere
l’omologazione
del
veicolo.
Il
posizionamento
del
manichino
denominato
Oscar
è
stato
effe@uato
modificando
il
punto
H
dell’autove@ura
MC
12
asse@ata
da
compeAzione.
Si
è
considerato
un
manichino
di
altezza
complessiva
pari
a
1750
mm
che
rappresenta
il
50%
della
popolazione,
con
distanza
tra
la
sommità
della
testa
e
il
punto
H
(punto
di
snodo
tra
il
busto
e
gli
arA
inferiori)
di
825mm;
all’altezza
iniziale
si
è
aggiunto
lo
spessore
di
circa
25
mm
del
casco,
raggiungendo
un’altezza
totale
di
1780
mm.
L’inclinazione
del
sedile
è
pari
a
15°
.
Il
nuovo
punto
H
ha
le
seguenA
coordinate
in
scala
1:5,
con
sistema
di
riferimento
con
zero
sul
mozzo
anteriore:
Anteriore 245/35 R19
Posteriore 345/35 R19
6
Punto H
X Y Z
26,8 7,3 6
Angoli
visibilità:
Valori minimi normati 7° 16° 15° 45°
Valori rilevati 9,5° 26° 28° 54,5°
Zona
d’urto
Anteriore
Un
vincolo
fondamentale
risulta
la
zona
di
assorbimento
d’urto
frontale.
Si
è
scelA
di
seguire
la
normaAva
americana,
più
restriQva
di
quella
europea,
che
prescrive
un’altezza
minima
da
terra
della
zona
deformabile
di
508
mm
e
uno
spazio
libero
per
la
deformazione
della
zona
stessa
di
almeno
200
mm.
Tale
zona
deve
essere
priva
di
parA
meccaniche
indeformabili,
è
stato
quindi
necessario
individuare
tu@e
le
parA
presenA
sull’anteriore,
per
soddisfare
tale
restrizione;
nello
specifico
gli
ingombri
criAci
sono
relaAvi
a:
radiatori,
gruppo
oQco
e
cofano.
E
stata
quindi
valutata
la
posizione
dei
radiatori
anteriori
ed
è
stata
definita
una
zona
proibita
dopodiché
si
è
andataA
a
posizionare
il
gruppo
oQco
ed
il
cofano
rispe@ando
tali
limiA.
Riallineamento
veEura
Al
layout
iniziale
sono
state
azzerate
campanatura
delle
ruote
e
l’asse@o
cabrato.
Gruppo
fari
I
vincoli
posA
dalla
normaAva
e
dal
docente
stesso
hanno
obbligato
ad
un’a@enta
analisi
sulla
scelta
del
gruppo
oQco
per
la
carrozzeria
ideata.
Luci
di
arresto
7
Nello
specifico
le
norme
prevedono
per
ogni
elemento
vincoli
di
posizione
e
orientamento,
eventuali
vincoli
per
la
visibilità,
limiA
per
la
possibilità
di
raggruppare
e
combinare
gli
elemenA
stessi,
ed
altre
prescrizioni
parAcolari
riguardanA
ad
esempio
il
funzionamento.
La
scelta
è
stata
quella
di
raggruppare
gli
elemenA
in
un
unico
gruppo
come
previsto
da
normaAva,
si
è
o@enuto
cosi:
– gruppo
faro
anteriore:
è
composto
da
proie@ore
anabbagliante,
proie@ore
abbagliante,
le
luci
di
posizione
e
l’indicatore
di
direzione.
Il
faro
abbagliante
ed
anabbagliante
è
raggruppato
in
un
unico
proie@ore
tramite
l’uAlizzo
di
lampada
Apo
H4.
– gruppo
faro
posteriore:
luci
di
arresto,
luci
di
posizione,
il
proie@ore
fendinebbia,
l’indicatore
di
direzione.
In
posizione
separate
abbiamo:
– all’anteriore
i
fari
fendinebbia
– al
posteriore
catadio@ro
e
retromarcia/fendinebbia,
luci
targa.
Il
posizionamento
dei
gruppi
oQci
è
stato
effe@uato
rispe@ando
i
vincoli
de@aA
dalla
prova
del
pendolo
quindi
i
riferimenA
assunA
sono
staA
quelli
della
zona
d’urto
anteriore
che
ha
imposto
un’altezza
minima
del
gruppo
oQco
anteriore,
per
l’altezza
massima
è
stato
considerato
il
limite
di
1200
mm.
Al
posteriore
si
è
considerata
un’altezza
minima
del
gruppo
di
350
mm
e
una
massima
sempre
di
1200
mm
Ulteriori
vincoli
di
posizionamento
posA
dalla
normaAva
sono
staA
rispe@aA
facendo
riferimento
alla
larghezza,
sia
per
il
gruppo
anteriore
che
posteriore,
alla
minima
distanza
di
400
mm
tra
il
bordo
della
superficie
illuminante
più
distante
dalla
mezzeria
e
l’estremità
fuoritu@o,
e
alla
minima
distanza
di
600
mm
tra
i
bordi
interni
delle
superfici
illuminanA.
Inoltre
gli
angoli
di
illuminazione
del
proie@ore
anabbagliante
previsA
dalla
normaAva
sono:
15°
verso
l’alto
e
10°
verso
il
basso
(vista
laterale);
45°
verso
l’esterno
e
10°
verso
l’interno
(in
pianta).
Scelta
sedile
La
scelta
del
sedile
è
stata
fondamentale,
infaQ
la
determinazione
del
punto
H
e
degli
angoli
di
visibilità
del
pilota
dipendono
fortemente
da
questo
elemento,
visA
gli
spazi
estremamente
ridoQ
dopo
aver
visionato
diversi
modelli,
la
scelta
è
ricaduta
sul
modello
S-­‐LIGHT
di
una
nota
azienda
produ@rice
di
accessori
per
macchine
sporAve.
Le
oQme
cara@erisAche
di
ingombro,
di
peso
e
di
deformazione
controllata
rende
questo
sedile
la
scelta
oQmale
per
la
nostra
autove@ura.
8
Il
modello
S-­‐LIGHT
in
supercarbonio
a
una
deformazione
controllata
riesce
a
proteggere
in
maniera
completa
il
guidatore
o
il
passeggero.
Inoltre
la
presenza
di
materiale
assorbente
in
corrispondenza
di
testa,
spalle
e
bacino
perme@e
di
favorire
il
binomio
uomo
-­‐
sedile
a
dissipare
l’energia
dell’urto
garantendo
un
oQmo
compromesso
tra
rigidità
e
avvolgimento
dell’occupante.
Oltre
alle
cara@erisAche
innovaAve
la
scelta
di
tale
sedile
è
stata
favorita
dalle
sue
dimensioni,
che
calzano
perfe@amente
al
Apo
di
abitacolo
da
noi
studiato.
Cara@erisAche:
– Sedile
ultraleggero
– Contenimento
laterale
– Cuscino
separato
regolabile
ad
altezze
differenA
– Tessuto
autoesAnguente
– Scocca
ultraleggera
– Materiali
Impact
Absorber
– Cuscino
separato
regolabile
– Speciale
seduta
antiscivolo
9
Linea Stilistica:
Avendo scelto di realizzare un automobile che celebri il centenario della nascita dell’Alfa Romeo
era d’obbligo seguire lo stile unico che caratterizza le autovetture di questo famoso marchio.
Abbiamo deciso di adattare le linee e le forme dell’Alfa Romeo 8c Competizione alla nostra gran
turismo di derivazione Maserati.
Nel frontale si riconosce fortemente lo stile Alfa Romeo, il grande scudetto al centro del paraurti
anteriore ne è l’esempio più
lampante, che come nella 8c, sporge
in avanti rispetto al resto della
carrozzeria lo stemma Alfa Romeo.
Anche i gruppi ottici ricordano molto
quelli dell‘8c, grandi proiettori
rotondi inclusi in fanali a forma di
goccia con piccoli fendinebbia posti
come appendice della grande presa
d’aria centrale.
Dal frontale dell’auto partono linee sinuose e morbide che avvolgono l’intera vettura,
concludendosi al posteriore; abbiamo cercato di mantenere uno stile pulito e limpido nelle forme
cercando di evitare il più possibile elementi che disturbino l’armonia della carrozzeria, creando così
una giusta contrapposizione tra sportività ed eleganza.
Tutte le superfici e i profili dei montanti e dei vetri, insieme alla forma e alla posizione degli
specchietti retrovisori, sono stati armonizzati con il resto delle linee della vettura .
La linea fondamentale è quella che sormonta e accentua il passaruota anteriore, segnando la fine del
cofano, attraversa il fanale per proseguire lungo la fiancata, abbassandosi, scolpendo la portiera per
poi concludersi negli alti e possenti passaruota posteriori.
Come per l’anteriore i fanali sono tondeggianti e raggruppati
in un corpo a forma di goccia in modo da mantenere una
continiutà stilistica in tutta la vettura; al centro vi è un
grosso scarico triangolare che rende il profilo molto
sportivo.
del posteriore è il grande lunotto in vetro che permette di
ammirare il possente motore 12 cilindri, con una forma tondeggiante che ricorda molto quello
10
presente nell’Alfa Romeo 33 stradale
degli anni ’70.
Come nella 8c il posteriore si
conclude con un piccolo spoiler
derivato dalla superficie del lunotto,
elemento in perfetta sincronia con
l’eleganza dell’intero profilo
dell’autovettura.
Per non dimenticare l’animo sportivo
di quest’automobile abbiamo inserito
de grandi estrattori proprio al di sotto dello scarico, in modo da migliorare la resa aerodinamica.
Prese d’aria:
Lungo la carrozzeria sono state posizionate diverse prese d’aria migliorare il raffreddamento dei
vari organi meccanici (radiatori, dischi freno, propulsore ecc..).
Nell’anteriore sono presenti due grandi prese d’aria divise al centro dallo scudetto Alfa Romeo,
queste servono principalmente a raffreddare il radiatore frontale collegato al motore posteriore e
secondariamente ad abbassare la temperatura dei dischi freno durante l’uso.
La t e r a lme n t e s o n o
presenti due prese
d’aria, una che segue il
profilo basso della
portiera e serve per
a e r a r e i r a d i a t o r i
dell’olio lubrificante e
una più alta che sporge
d a l p r o f i l o d e l
f i n e s t r i n o p e r
alimentare gli airbox del propulsore.
Il flusso d’aria che si genera all’interno del vano motore vieni convogliato verso l’esterno attraverso
l’estrattore presente sul fondo vettura posteriore.

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