E’ MANCATO IMPROVVISAMENTE – IERI – UBALDO SGARZI, LO STORICO “VENDITORE” DI FERRUCCIO LAMBORGHINI

Ubaldo Sgarzi è stato il primo vero “commerciale” della Automobili Lamborghini di Ferruccio, sin quasi dagli esordi e sino ai primi anni ’90.
Sgarzi, per i clienti storici Lamborghini è stato ed era una vera e propria “istituzione”. Aveva 82 anni ed era ancora molto attivo, soprattutto nelle riunioni con i vecchi dipendenti Lamborghini, riunioni che organizza abitualmente la Dr.ssa Cristina Guizzardi, del Museo Lamborghini di Sant’Agata Bolognese, attraverso l’associazione “Tori e Motori”.
E’ venuto a mancare, improvvisamente, nella notte di mercoledì 28 gennaio, nella sua casa di Bologna.
Di sicuro, è un altro “pezzo di storia” che se ne va, ma i veri appassionati non lo scorderanno mai.
Ed anche il sottoscritto, che ha avuto il piacere di conoscerlo nel tempo, se lo ricorderà sempre così, come nell’ultima riunione del 27 settembre 2014, quando ancora Ubaldo, sapeva “fare gruppo” e mantenere viva la conversazione, sempre in modo simpatico e schietto, come tutti gli uomini che aveva scelto Ferruccio Lamborghini, amavano e sapevano fare.

Il funerale avrà luogo a Bologna sabato mattina alle ore 9:30 presso la chiesa di San Martino, via Bertoli N. 69 (zona Zanardi).

Per ricordarlo degnamente, riportiamo (sotto) una sua intervista:

Tratto da intervista rilasciata da Ubaldo Sgarzi per Tecnostoria in data 5 febbraio 2008:

“Mi chiamo Ubaldo Sgarzi, sono nato a Bologna il 21 dicembre 1932, abito a Bologna in via Della Selva Pescarola n.2, dove spero di abitare ancora per un po’…………………………………………………………

Quando fui assunto in Lamborghini avevo l’incarico di occuparmi delle vendite come Direttore Commerciale Italia. Era il 1963 …………………………………………………………………………………………………….
Lamborghini era convinto di poter avere la vettura in un anno, invece ce ne mise due per cui io sono stato pagato per un anno e non facevo niente. Non c’era la macchina, cosa potevo fare? Era l’anno 1963-64 e Lamborghini aveva tre fabbriche, trattori, bruciatori e aveva cominciato a fare queste automobili, che era un sogno nella nebbia, la fabbrica c’era per modo di dire, c’erano dei muri vuoti dietro, sembrava di vedere i film del far west. C’erano i muri davanti, i balconi, le finestre e dietro niente. In quell’anno ho lavorato per i bruciatori, che era la fabbrica che mi pagava, perché l’automobile ancora non aveva i mezzi. ………………………………………………………………………………………………………………….
Poi finalmente venne costruita la prima 350, così in fretta che quando venne presentata al Salone di Torino il motore non stava nel cofano.
Il motore era di Bizzarrini, un motore da competizione, un motore ruvido con dei carburatori verticali, dei Weber, i filtri dell’aria erano ridotti al minimo ma alla Lamborghini lo rabbonirono. Poi fu portata a 400, 450 e 500.

Nel 1991 i tempi erano cambiati completamente. Il mio lavoro, sempre entusiasmante…………………………………………………………………………………………………………………………………

Ho vissuto in un ambiente bello e il mio era il lavoro più bello che avrei potuto fare. Le vetture sportive si possono fare solo qua. Tante volte abbiamo discusso se fare una fabbrica a Milano, ma non viene così, questo tipo di automobili non si fanno a Milano, qui c’è la gente con gli occhi che ridono, carrozzai con le mani magiche, gente che metteva a punto il motore ad orecchio, una volta si mettevano lì col cacciavite e tron tron tron facevano andare il motore come un orologio!”